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San Carlo la vita le opere e la cappella della chiesa parrocchiale di Binago

Durante questo anno pastorale, seguendo l’invito del Cardinale Tettamanzi, ogni fedele ambrosiano avrà la possibilità di incontrare la mirabile figura di San Carlo Borromeo, “un pastore eccezionale e significativo per la storia della nostra Diocesi”, in quanto si farà memoria del IV centenario dalla canonizzazione. Ripercorriamo quindi la vita di questo “santo per vocazione” cercando di rendere attuale e vivo il suo esempio.

Carlo nacque nella Rocca di Arona, sulla riva occidentale del Lago Maggiore, il 2 ottobre 1538, figlio cadetto di Margherita de’ Medici di Marignano, sorella del papa Pio IV e di Gilberto II Borromeo. Secondo la consuetudine delle grandi famiglie nobili, il giovane Carlo fu avviato alla carriera ecclesiastica. Si laureò in diritto civile e canonico all’università di Pavia nel 1559 e fu chiamato, assieme al fratello Federico a Roma dallo zio materno da poco salito al soglio pontificio. Pio IV lo nominò Cardinale col titolo di Santa Prassede nell’anno 1560 divenendo così il primo collaboratore del papa nel governo della Chiesa che, in quel momento, stava vivendo il difficile tempo della Riforma Cattolica. Il 1562 è l’anno in cui Carlo vive un momento di sofferenza e di prova che condizionerà parecchio la sua vita: l’improvvisa morte del fratello maggiore Federico. Gli fu consigliato di abbandonare la vita ecclesiastica per gestire i beni di famiglia e garantire la discendenza ma senza esitare rifiutò, rinnovando la sua consacrazione a Dio.

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