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Toponomastica di Binago

Si è già scritto in proposito, ma la cosa è ancora sub judice; sia quindi lecito aggiungere alcune considerazioni. Il documento più antico arrecato finora, e del secolo ottavo, ci dà « Bionaco, Bionago ». S’è <letto che non bisogna badare alle desinenze, ma rivolgere l’attenzione alla radice, ma questa asserzione non è del tutto esatta. Bisogna anzi in primo luogo indirizzare la nostra attenzione alla desinenza, perchè dalla sua conformazione, chi è pratico, può dedurre a quale lingua appartenga un nome che ha la tale o tal’altra desinenza; e così senza perdersi a cercare altrove, va dirittamente a cercare il significato della parola in questione, in quella lingua che gli viene suggerita dalla desinenza di tal vocabolo. Può darsi il caso, specialmente oggidì con la edere frequenza degli scambi, che ci s’imbatta in una parola scientifica o tecnica che abbia la stessa radice (meno leggeri adattamenti) ma la desinenza sia diversa. Così in nomi di azione, qualora riscontrassimo una stessa radice, per esempio: DEFINI-; AVIA-; ecc. con la desinenza -tio – ( defini-tìo) uno pratico direbbe tosto, qui siamo di fronte ad una parola latina: ma se portasse la desinenza -tion, apparirebbe subito parola usata dai francesi; -zione, italiana; e così la desinenza -ci on, spagnuola; -sao, portoghese; -sag, maggiara; -sis, greca; -nost, slava; -ung, tedesca; -ing, inglese; -m.it, albanese. E perciò chi volesse conoscere il vero significato di tale parola, adoperata in tutta Europa, dovrebbe ricorrere a quella lingua nella quale se ne rinviene la radice, e così ne potrebbe trovare il significato.

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